Mar. Set 10th, 2024

La casa passiva – una fiaba moderna!

Tutti conosciamo la storia dei tre porcellini… ma come andrebbe oggi? Forse non proprio come nella fiaba, anzi, chissà che non avessero ragione i primi due porcellini, precursori (sfortunati!) delle tecnologie alla base della casa passiva.
Inquinamento e risorse in esaurimento sono divenuti argomenti all’ordine del giorno in più settori tecnologici e scientifici. La casa passiva, nella sua geniale semplicità, sembra poter fornire una risposta stupefacente a un quesito apparentemente senza soluzione.

La casa passiva – che cos’è

Si definisce casa passiva un edificio strutturato in modo da non necessitare di energia dall’esterno per il suo riscaldamento e raffrescamento ambientale. La casa passiva ideale è quella che sfruttando risorse passive, ossia fonti energetiche che non necessitano trasformazioni inquinanti, riesce a mantenere un alto stato di confort per gli abitanti.

La paglia, come materiale di recupero, risponde a molte esigenze ecologiche:

  • non richiede trasformazioni ad alto impatto ambientale;
  • non richiede trasporto, in quanto i materiali si possono reperire facilmente;
  • in sé, come materiale da costruzione, è biodegradabile;
  • la sua capacità isolante permette alla costruzione di essere perfettamente isolata, ma anche di traspirare, ossia di facilitare la ventilazione naturale.

Ecco perché il primo porcellino è il primo a trovare una soluzione abitativa che però si rivela troppo debole nella struttura. Al primo soffio del lupo, addio casetta.

La casa di legno sembra rispondere meglio di quella di paglia a esigenze di robustezza.
Ma il secondo porcellino non è in grado di strutturarla, e la sua buona idea si rivela fallimentare: non basta mettere insieme quattro assi per ottenere una casa, bisogna sapere come fare.
Se ci pensiamo, in Giappone per secoli sono state usate case in legno, per rispondere all’esigenza del territorio ad alto rischio sismico. Il legno ha caratteristiche di elasticità e leggerezza che rendono le strutture resistenti… naturalmente!
Il soffio del lupo fa fallire il progetto, quindi, per colpa di un solo motivo: la casetta non è stata costruita come si deve.

Una casa di mattoni è la soluzione più amata nei tempi moderni. Ma ad oggi, sono molte le domande che la tecnologia e l’architettura si stanno facendo: cemento e mattoni sono davvero i materiali migliori in termini di solidità, comfort, impatto ambientale?
Non tutte le risposte sono positive.
Oggi, per fare un esempio, è noto che la sabbia strappata ai corsi d’acqua è molta più di quella che il ciclo naturale riesce a rigenerare e questo sta portando serie conseguenze: c’è da chiedersi se il nostro sia un costruire, o piuttosto un distruggere.

La morale della favola… la casa passiva

Mettendo insieme le competenze dei tre porcellini, si può imparare una grande lezione, che per gli architetti moderni è stata una ri-scoperta rivoluzionaria: quella della casa passiva, della casa ecologica, è una sfida vincente e vincibile.
Una casa passiva, infatti, sfruttando materiali naturalmente isolanti, come la paglia e altri materiali naturali, strutture studiate per essere durevoli, robuste, capaci di fornire comfort ottimale per i residenti, risponde ottimamente a molteplici esigenze, non solo legate al bisogno di trovare modi alternativi per ottenere energie e di ridurre l’inquinamento.

La casa passiva non è tuttavia solo ecologica, ma riesce a offrire alti standard di comfort ai suoi abitanti, mantenendo temperature confortevoli e pressoché costanti in tutte le stagioni grazie alla ventilazione naturale, alla luce solare che viene sfruttata in modo efficace, ai materiali utilizzati che sono perfettamente compatibili con rivestimenti adatti a ogni stile e gusto. Casa passiva, quindi è sinonimo di benessere e non solo di risparmio.

La casa passiva come scelta

Sia che si decida di rendere uno stabile passivo attraverso la ristrutturazione, sia che si decida di costruire una casa passiva ex novo, i vantaggi di questa scelta sono evidenti, soprattutto pensando a lungo termine.
Occorre ripensare seriamente al nostro modo di approcciarci alle risorse naturali, che troppo spesso utilizziamo come se fossero inesauribili. Ma già da tempo sappiamo che non è così.
Anche in questo caso, la ricerca inerente alla casa passiva può fornire una risposta valida e ricca di nuove prospettive, salutari per il pianeta e per i suoi abitanti.
Allora: quale porcellino aveva ragione?

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