Spezia e Cremonese si giocano la Serie A con due tecnici amici-rivali che hanno già scritto la storia dei playoff
Il 29 maggio segna un curioso anniversario nel calcio italiano. Proprio come tre anni fa, Luca D’Angelo e Giovanni Stroppa si ritrovano faccia a faccia in una finale playoff per la Serie A, un bis mai registrato nella storia di questa competizione. Allora erano Pisa e Monza a contendersi la promozione in una doppia finale rimasta nella memoria collettiva, soprattutto per quel rocambolesco 3-4 nel ritorno che rappresenta ancora oggi la finale più spettacolare nella storia degli spareggi promozione. A 1.096 giorni di distanza, i protagonisti sono gli stessi ma con maglie diverse – Spezia e Cremonese – e le premesse per assistere a un altro show ad alta tensione ci sono tutte.
Un’amicizia costruita sul rispetto reciproco
Tra D’Angelo e Stroppa esiste un legame speciale. Non un’amicizia fatta di vacanze condivise o frequentazioni familiari, ma un rapporto costruito su fondamenta solide: stima professionale e correttezza umana. Le loro strade si incrociano principalmente sui campi di calcio, ma quando si ritrovano a Coverciano per eventi federali, è naturale vederli insieme, uniti da quelle affinità elettive che rendono speciali certi rapporti nel mondo dello sport.
Due ex calciatori con percorsi diversi, due uomini con fedi calcistiche opposte – nerazzurra per D’Angelo, rossonera per Stroppa – che quando si incontrano si stringono la mano con sincerità prima di dare battaglia con tutte le loro forze per prevalere l’uno sull’altro. Un esempio di come la rivalità sportiva possa convivere con il rispetto personale.
Un incrocio dal sapore storico
Questa finale playoff ha un retrogusto particolare per entrambi i protagonisti. Lo Spezia ha già assaporato la gioia della promozione attraverso questa strada nel 2000 con Vincenzo Italiano in panchina, mentre D’Angelo può vantare solo un successo nei playoff di Serie C con il Pisa nel 2019, seguito dalla cocente delusione proprio contro Stroppa tre anni fa.
Per la Cremonese, invece, i playoff rimangono un tabù ancora da sfatare, con il recente precedente della finale persa lo scorso anno contro il Venezia, sempre con Stroppa alla guida. Per il tecnico grigiorosso si tratta dunque della terza finale consecutiva per la Serie A, un record che testimonia la sua abilità nel portare le squadre fino all’ultimo atto della stagione.
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Precedenti e previsioni
Il bilancio degli scontri diretti sorride a Stroppa, che in 9 confronti ha ottenuto 5 vittorie contro le 2 di D’Angelo. Anche in questa stagione la Cremonese è rimasta imbattuta contro lo Spezia, con un pareggio casalingo (1-1) a settembre e una vittoria esterna (3-2) al Picco alla penultima giornata, risultato che ha fatto da preludio a questa finale.
Le statistiche recenti dei playoff suggerirebbero un vantaggio per lo Spezia, terzo in classifica e quindi in posizione privilegiata rispetto alla Cremonese quarta (con due pareggi sarebbe promosso), seguendo la tendenza delle ultime stagioni in cui le squadre meglio piazzate hanno sempre avuto la meglio. Ma chi ha assistito alle semifinali sa che entrambe le formazioni sono in uno stato di forma eccellente: lo Spezia ha dominato a Catanzaro con una prova di forza impressionante, mentre la Cremonese ha travolto la Juve Stabia con una prestazione autoritaria.
Mentre molti tifosi dovranno seguire questo importante appuntamento sui canali ufficiali a causa delle sempre più stringenti limitazioni alla visione delle partite in streaming gratuito, lo spettacolo in campo promette di ripagare qualsiasi investimento.
Pochi i segreti tattici tra i due allenatori, che adottano lo stesso sistema di gioco (3-5-2) ma con interpretazioni diverse. Lo Spezia predilige un approccio diretto, cercando le punte in verticale e sfruttando il lavoro di Pio Esposito, mentre la Cremonese fa della qualità e della versatilità i suoi punti di forza, cambiando volto a seconda degli interpreti in campo, che si tratti di Vazquez, Johnsen o di un assetto senza punte di ruolo.
Luca e Giovanni, nomi evangelici per due tecnici estremamente concreti, sono pronti a scrivere un nuovo capitolo della loro rivalità sportiva. Che vinca il migliore, sapendo che al termine dei 180 minuti, comunque andrà, ci sarà ancora una stretta di mano sincera.