Negli ultimi anni la figura del trader si sta espandendo a macchia d’olio e sempre più persone vogliono studiare e intraprendere la professione di trader al fine di poter migliorare la propria e l’altrui condizione economica. Quali sono i dati di successo e i rischi che questa professione dei sogni può comportare?
Trading, gli italiani ci credono e investono
La figura del trader sta assumendo sempre più celebrità grazie alla grande mole di siti di trading online; oltre all’enorme pubblicità prodotta sui media, molti influencer hanno contribuito a rendere il mondo del trading online più vicino a coloro che non si sono mai avvicinati all’attività di analisi dei mercati.
Affinché si possa avere un quadro più chiaro della situazione italiana, è importante analizzare i dati concreti recepiti negli ultimi anni, grazie alle ricerche fornite dall’Annuario sul Trading Online nel territorio italiano, emerge che tra l’anno 2016 ed il 2017 il numero di broker, per il trading online, ha avuto un incremento del 10%. Tale dato è oggettivamente stupefacente se si pensa al mercato italiano, che ha una vera e propria regolamentazione solo dal 1999 (Nuovo Regolamento Consob), indetta dal Testo Unico dei mercati finanziari. Un incremento esponenziale del genere è dovuto alla grande facilità di utilizzo delle piattaforme online, in grado di essere adoperate sia dal web che su mobile. Su http://www.forexbrokeritalia.com/ si trova un elenco delle migliori piattaforme di trading in italiano.
Il trading: dati dell’ultimo biennio
Se i dati di crescita dei broker e conseguentemente della figura del trader sembrano eccezionali, analizzando gli ultimi 2 anni, l’incremento diventa fuori scala. Nell’anno 2019 infatti il numero di broker autorizzati e che hanno una reale attività in Italia è incrementato in un solo anno dell’83%, riuscendo a superare il già grande risultato del 2018 (132), e imponendosi con un totale di 242. Se la matematica non è un’opinione, ciò innesca movimenti di mercato molto più marcati e una conseguente necessità di trader capaci di gestire al meglio i dati e gli imprevisti.
Ma un numero così importante di broker in aumento, cosa comporta concretamente nel trading online italiano? È molto complicato, se non impossibile, stabilire le cifre del valore del trading online: più di 20 milioni di conti correnti attivi e di questi 3.6 milioni hanno un conto titoli e solo 2.2 milioni gestiscono un’attività online di titoli. Ciò implica un 11% di possessori di conto titoli realmente immersi nel mondo del trading online. Un dato ipotizzabile a rigor di logica, potrebbe essere circa duecentomila trader in attività per una gestione media del portafoglio titoli online.
I mercati del trading
Il trader basa la propria attività sui mercati: è fondamentale, quindi, impostare il proprio lavoro sui mercati più vicini alle proprie competenze e attitudini. Il trading online può essere una buona soluzione per investire i propri soldi, ma è essenziale comprendere le dinamiche del mercato; infatti esistono diversi mercati finanziari per trader, ognuno con le proprie peculiarità ed è importante che si decida a quale categoria di mercati si voglia partecipare.
Anche se molto differenti tra loro, i mercati finanziari sono uniti dalla stessa definizione: è necessario quindi identificare la propria figura di trader per l’indirizzo finanziario più consono, siano essi: azioni, valute, ETC, obbligazioni etc.
Distinzione doverosa è quella tra Mercati Regolamentati e Circuiti di Scambio Non Regolamentati; nel primo caso si è di fronte ai mercati nel loro concetto più stretto, in cui vi sono regole precise per tutti coloro che partecipano al trading online; essi sono ovviamente autorizzati da un organo superiore, usualmente la Consob in Italia. Differente è il discorso per i circuiti non regolamentati, i mercati a cui i trader negli ultimi anni provano ad inserirsi con più insistenza. Il trader è particolarmente bravo sui mercati finanziari OTC (Circuiti di Scambio Non Regolamentati), in cui non ha vincoli particolari e può lavorare in piena libertà. I mercati più utilizzati sono, in ordine crescente di utilizzo: Forex (valute), CFD (derivati), Materie Prime, OTC BB, Pink Sheet e Nasdaq.
Rischi dei trader
La quasi totale libertà di un trader sulle piattaforme di trading online pone questa figura lavorativa di fronte a diversi rischi. La continua fluttuazione dei mercati finanziari e la quasi assenza di vincoli fissi per tutti i partecipanti, pone il trader nella condizione di dover decidere in base alla propria esperienza e intelligenza culturale. L’incremento esponenziale dei trader è dovuto soprattutto alla convinzione di molti di poter gestire autonomamente e con le proprie capacità il capitale; ma non vi è convinzione più sbagliata. Un trader professionista ha anni di esperienza alle spalle, quest’ultima in continua evoluzione grazie alle competenze di studio e intuito assimilate negli anni. Tutti pensano di poter essere un trader e investire sui mercati finanziari i propri soldi, ma il consiglio è quello di affidarsi sempre ad una figura professionale consapevole dei rischi di tali azioni, siano essi rivolti alle vincite tanto quanto alle perdite.