Il Vino, soprattutto quello bianco, ad Anjou è una religione
Anjou è conosciuta in tutto il mondo come una delle patrie del vino bianco, specie di quello dolce, frutto del sole autunnale e della muffa nobile.
Il vitigno principe è lo Chenin Blanc, localmente chiamato Pineau de la Loire, che qui si sublima regalando vini di assoluto valore e ricercatissimi dagli appassionati di tutto il mondo.
Il riscaldamento globale ha anche permesso a questa splendida zona di dare il via alla produzione di vino naturale come spiega in questo approfondimento Apewineboxes.com, azienda leader del settore.
La produzione ad Anjou, come nel resto della zona, che comprende anche la Touraine e Saumur, è piuttosto artigianale, sinonimo di affidabilità e qualità produttiva.
Sole e Venti asciutti
Il territorio è collinare, esposto a Sud/Sud-Ovest a sole e venti asciutti che provengono dall’Atlantico che assicurano una crescita sana delle uve ed una concentrazione zuccherina che rende i vini bianchi dolci di Anjou tra i più richiesti in assoluto, in magico equilibrio tra dolcezza e parte acida. Questo avviene soprattutto nella zona del Coteaux de Layon.
Zone di produzione più importanti di Anjou
Sono molte le aree di particolare rilevanza della zona, che già di per sè è ampiamente considerata come una delle mete migliori per sorseggiare del vino bianco di eccellenza
Quarts de Chaume
Solo 35 ettari ma protetto dalle colline dall’influsso degli agenti atmosferici, è il primo Grand Cru ufficiale della Loira.
Bonnezeaux
Non troppo lontano troviamo l’altro fuoriclasse, Bonnezeaux, una prestigiosa area di vigneti da circa 90 ettari, che si distingue per detenere una propria denominazione.
Coteaux de l’Aubance
Un’altra zona di grandissimi bianchi, prettamente dolci, è quella della Valle del fiume Aubance, che scende parallela al Layon e che negli ultimi anni è stata letteralmente presa da assalto da giovani e talentuosi produttori.
Savennieres
E’posizionato a nord della Loira su un inconsueto, per l’area, argine scosceso rivolto a Sud, ed anche qui, neppure a farlo apposta, il vitigno principale è lo Chenin Blanc. A differenza della zona di Layon qui risulta secco, ricco e denso, di grande struttura. Potenzialmente questa varietà qui ha la possibilità di un invecchiamento davvero lungo.
Si possono individuare due sottozone di grande interesse: La Roche aux Moines, circa 20 ettari, e La Coulèe de Serrant, di neppure 10 ettari coltivati in maniera biodinamica, a garanzia di grande rispetto nei confronti della natura circostante e del livello del prodotto proposto
Trasformazione positiva
Accanto ai vini storici della Loira negli anni si è potuto assistere a una vera e propria trasformazione positiva della Denominazione generica.
L’Anjou Blanc è evoluto in un vino sempre più complesso e di personalità, con capacità evolutive davvero degne di nota.
Il Rosè d’Anjou, per la verità molto chiaro, ha ceduto il passo al Cabernet d’Anjou, maggiormente intenso, profumato e dal gusto leggermente abboccato, un vino di facile beva.
Riflessioni Finali
I terreni sembrano essere, parlando in maniera più generale che specifica, maggiormente adatti ai vini bianchi, ma nel tempo anche il Cabernet Franc sta venendo fuori alla grande, trovando sempre più spazio, e cambiando anche l’approccio produttivo di molti vigneron della regione.
I viticoltori di Anjou infatti utilizzano sempre più spesso botti nuove e curano maggiormente la vigna, la direzione è quella di una massiccia inversione di tendenza verso il vino rosso aromatico.
I Migliori di questi prevedono l’aggiunta del Cabernet Sauvignon e possono essere reperiti sotto le denominazioni Anjou-Village e Anjou-Village-Brissac, spesso ricordano i migliori rossi della Touraine, ad un prezzo decisamente più abbordabile
I Vini di Anjou sono dei prodotti davvero speciali che meritano di essere assaporati e vissuti, anche se non ci si trova a vivere nella Valle della Loira