Le carte da gioco hanno subito un’evoluzione notevole nel corso dei secoli. Da semplici strumenti per l’intrattenimento sono passati ad essere complessi sistemi divinatori e a catalizzare sofisticati giochi strategici. La loro storia, intrisa di influenze culturali e innovazioni stilistiche, testimonia una costante ricerca di nuovi modi per sfidare la sorte, la memoria e l’ingegno. Dai primi mazzi medievali, probabilmente giunti in Europa attraverso scambi commerciali, si è arrivati alle moderne carte collezionabili che appassionano milioni di persone in tutto il mondo. Insomma, il panorama delle carte da gioco non è solo frutto della creatività umana, ma anche del desiderio di interazione sociale. Esistono dunque diverse categorie generali di carte da gioco, ognuna con le proprie peculiarità.
Le carte da gioco
Le carte da gioco più classiche e tradizionali sono indiscutibilmente quelle a semi francesi (cuori, quadri, fiori e picche). Queste carte, che presentano figure doppie a divisione orizzontale o diagonale, sono diffuse in tutto il mondo. I mazzi possono contenere 36, 40 o, più comunemente, 52 carte, alle quali si possono aggiungere 2 jolly. Anche se la struttura di queste carte può essere considerata più minimale e asettica rispetto alle carte collezionabili, il lato strategico non viene affatto sacrificato: come dimostrano ad esempio le caratteristiche del gioco del baccarat, lo spazio per adottare una specifica linea di condotta al tavolo verde non manca. Le carte francesi sono ovviamente molto conosciute e gettonate anche in Italia, nonostante nello Stivale circolino diverse carte da gioco regionali italiane, soprattutto al Sud. Queste si distinguono per i semi tipici italiani o spagnoli (bastoni, coppe, denari e spade) e per le figure di fante (o donna in alcuni mazzi), cavallo e re. Ciò che le rende particolarmente interessanti è la grande varietà stilistica e grafica che si è sviluppata nelle diverse aree geografiche della penisola. Ogni regione, infatti, vanta mazzi con disegni, dimensioni e persino nomi specifici per alcune carte. Esempi emblematici in tal senso sono costituiti dalle carte bergamasche con le loro figure a due teste e il motto “VINCERAI” sull’asso di bastoni, le lunghe carte bolognesi usate per la Primiera e le piccole carte bresciane, uniche per esistere solo nella versione dei mazzi da 52 unità. Le carte italiane vengono utilizzate per alcuni giochi specifici come Scopa, Briscola, Tressette et similia. Meno conosciute sono le carte a semi tedeschi (cuori, sonagli, foglie e ghiande).
I tarocchi
Un’evoluzione significativa nella storia delle carte da gioco è rappresentata dai tarocchi. Originari dell’Italia settentrionale nel XV secolo, i tarocchi sono mazzi composti generalmente da ben 78 carte: 56 carte tradizionali divise in 4 semi (comprensivi di re, regina, cavaliere e fante) e 22 carte speciali dette Trionfi o Arcani Maggiori, spesso illustrate con figure allegoriche e simboliche. Inizialmente utilizzati come semplici carte da gioco, i tarocchi acquisirono nel tempo un vero e proprio significato esoterico e divinatorio, diventando uno strumento fondamentale per la cartomanzia a partire dal XVIII secolo. Esistono comunque ancora oggi diverse tipologie storiche di queste carte, come i lussuosi tarocchi Visconti-Sforza, i tarocchi di Marsiglia con i semi francesi o le varianti regionali come il tarocchino bolognese.
I giochi di carte collezionabili
Un fenomeno più recente nel mondo delle carte da gioco è rappresentato dai giochi di carte collezionabili, spesso abbreviati in GCC. Come intuibile, questi giochi uniscono l’aspetto ludico alla pura passione per il collezionismo, utilizzando carte particolari vendute in confezioni con assortimenti casuali. Le singole carte acquisiscono dunque un valore intrinseco anche al di fuori del contesto di gioco. Va da sé che intorno a questa tipologia di carte si sviluppa facilmente una sorta di mercato di scambio. I GCC si basano su regolamenti specifici e ogni carta ha effetti unici nel relativo gioco, permettendo ai partecipanti di ideare molteplici strategie personalizzate. Un esempio calzante è rappresentato dal popolarissimo ”Magic: l’Adunanza” che prossimamente arriverà persino al cinema, ad oltre 30 anni dalla distribuzione dei primi mazzi, con un film che aiuterà a far conoscere ulteriormente la lunga storia intorno alla nascita del gioco. La rarità delle carte e la possibilità di ottenere pezzi unici tramite promozioni occasionali contribuiscono inevitabilmente all’aspetto collezionistico di queste attrazioni.