Il calcio italiano continua a essere un laboratorio di economia sportiva, dove talento e bilanci tengono accese le calcolatrici delle casse delle società sportive. Alla vigilia della stagione 2025/26, i club di Serie A si preparano a gestire un monte ingaggi che sfiora gli 1,1 miliardi di euro, segno di un sistema in ripresa, ma ancora chiamato a tenere alta l’attenzione sulle ambizioni e sulla sostenibilità.
Mentre le big investono per non farsi scappare i propri fuoriclasse, le realtà emergenti scommettono su giovani promesse e strategie di lungo periodo. Per il prossimo campionato, dunque, le cifre raccontano già molto più di quanto farà la classifica, oltre a disegnare la mappa del potere economico e sportivo del calcio italiano contemporaneo.
I giocatori più pagati che dominano la scena
Anche nel 2025/26, i grandi protagonisti restano gli stessi, con Vlahovic, Lautaro Martinez, Barella, Calhanoglu e Dybala tra i più pagati. Seguono Lukaku, David, Thuram, De Bruyne e Bastoni, a completare una top 10 che unisce stelle affermate e nuovi arrivi già di grande peso. I loro stipendi, che superano in molti casi i 5 milioni netti annui, rappresentano il simbolo di un calcio che continua ad attirare investitori e sponsor, nonostante le difficoltà strutturali del sistema.
L’arrivo di Kevin De Bruyne al Napoli, dopo la fine dell’esperienza al Manchester City, è il segno di come anche la Serie A possa ancora attrarre campioni internazionali, grazie a una gestione più oculata e a contratti costruiti con formule innovative. Ad ogni modo, le società scelgono sempre più spesso di concentrare gli sforzi su pochi top player, destinati a trainare le scelte di marketing, i merchandising e la competitività. È il caso di club come Inter e Juventus, che puntano su una rosa di fuoriclasse ben retribuiti, mentre altre realtà, come Atalanta o Bologna, preferiscono distribuire le risorse in modo più equilibrato, anche in ottica di preservare la stabilità finanziaria.
Strategie economiche e nuove rotte del calcio italiano
Dietro ogni ingaggio milionario si nasconde una strategia precisa, e la crescita dei costi non deve far urlare allo scandalo delle spese folli. Le norme UEFA sul fair play finanziario, infatti, obbligano i club a mantenere un rapporto sostenibile tra entrate e uscite, spingendo molti dirigenti a rivedere la gestione dei budget e a investire in infrastrutture, tecnologia e formazione. Pertanto, è lecito considerare quanto il calcio italiano guardi al futuro cercando nuove fonti di reddito, ricavate dalle piattaforme digitali agli accordi con sponsor tech, fino ai progetti di intrattenimento integrato.
Restare competitivi senza compromettere la stabilità, valorizzando il brand del campionato e il fascino dei suoi protagonisti, è una sfida ardua ma possibile per il calcio italiano in generale e i club di Serie A in particolare, sempre pronti a rimanere al passo con le evoluzioni del settore. Clicca Qui per approfondire i trend e i dati che raccontano come la Serie A stia costruendo il proprio futuro tra sostenibilità, spettacolo e strategia e stia ricostruendo le regole del gioco economico.